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Festival Biblico 5-29 maggio 2022

Le iniziative promosse dalla parrocchia di San Francesco di Padova per il Festival Biblico 2022 patrocinato dalla Diocesi di Vicenza.
Festival Biblico 2022 - Invito Cartolina di piazza in piazza

Festival Biblico 2022 - Invito Cartolina di piazza in piazza

Venerdì 27 maggio

«Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli» (Ap 5,9)

Passeggiata mattutina, nell’ora in cui la città si rimette in moto, dopo la notte. Si potrà camminare attraverso i luoghi cittadini dove si lavora, si decide, si insegna, si costruisce comunità, si prega. Il misterioso libro con i sette sigilli citato in Apocalisse 5,9 farà da filo conduttore e da traccia per la meditazione proposta da un parroco di città.

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Sabato 28 maggio 2022

ore 9:00

con Alessandro Pertosa (filosofo, poeta)

Festival biblico 2022 - Locandina - Tornare all Apocalisse
Locandina dell’evento

L’Apocalisse è un capolavoro di poesia, un capolavoro di oscurità. Profezie, spettacoli e liturgie celesti si esprimono simbolicamente in immagini improvvise, folgoranti, che sbranano i cuori di bellezza e orrore. Tutto si svolge sul bordo, a due passi dall’abisso, lì proprio dove l’estremo si rivela col suo fascino oscuro e suggestivo.

Tornare all’Apocalisse significa lasciarsi mostrare la fine, le immagini con cui pensiamo l’altrove. Ognuno di noi prefigura la sua Apocalisse, lo svelamento della catastrofe intesa come il momento estremo, culminante. E lo fa per provare a pensarsi ancorato, in qualche modo, a questo tempo sublime e terribile che viviamo, colmo di contraddizioni e amare dolcezze.

E per pensare il proprio tempo, per entrare nella trama aggrovigliata del presente, è necessario assumere uno sguardo strabico. Guardare qui e altrove; guardare il presente e il futuro; fare i conti con la rivelazione della fine, con la sua verità trascendente, che ci esplode davanti agli occhi come un fulmine, tra i versi ardenti dell’Apocalisse.

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Alessandro Pertosa (1980) abita fra i monti dell’Appennino marchigiano e dal crinale scruta il mare.

Scrittore, poeta, drammaturgo e operatore culturale: i suoi interessi spaziano tra la filosofia, il teatro e la poesia. Insegna Filosofia teoretica e Antropologia filosofica all’ISSR di Ancona (sede marchigiana della Pontificia Università Lateranense) e Drammaturgia e scrittura teatrale all’Accademia Nuovi Linguaggi di Loreto.

Svolge attività di docenza di scrittura creativa e teatrale in laboratori e workshop internazionali per il programma ErasmusPlus. Tiene lezioni e seminari di filosofia, poesia e scrittura teatrale presso Università europee e Istituti Superiori. Collabora con musicisti, pittori, commedianti e curatori di festival. È un autore poliedrico. Ha pubblicato vari saggi di filosofia, di critica letteraria, raccolte poetiche e testi drammaturgici.

Alcune sue opere teatrali sono tradotte e rappresentate all’estero. Negli ultimi anni ha curato l’edizione del Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl’Italiani di Giacomo Leopardi (Lindau 2017); ha tradotto dal latino i Canti per Lesbia di Catullo (Cartacanta 2020).

ore 16:00

con Monica Mazzucato (Comunità di Sant’Egidio), padre Alberto Remondini SJ (direttore Centro Antonianum Padova)

Festival biblico 2022 - Locandina - Quale speranza di nuovo cielo
Locandina dell’evento

“Cieli nuovi e terra nuova”. La visione dell’Apocalisse ben si adatta alle aspirazioni di chi lascia la propria terra alla ricerca di un futuro di pace, tanto più oggi, alla luce della guerra in Ucraina.

La Comunità di Sant’Egidio – di fronte al dramma delle tante morti in mare e nei viaggi della speranza – ha aperto i “corridoi umanitari” per oltre 4.000 persone dal 2014: vie legali per raggiungere l’Italia e l’Europa e un percorso di accoglienza e di integrazione per tutti.

L’incontro è pensato in termini di interrogativo e questo è più che mai attuale. Come trovare, generare, vivere speranza in un contesto come quello attuale dove i cieli e la terra ci sembrano infuocati? Dove divampano conflitti e violenze?

Guardare ai migranti, a chi fugge, ascoltare le loro parole e le loro vite ci aiuta. Ci sono persone che nelle situazioni più difficili e terribili di ogni tempo hanno intravisto speranza e bellezza. Ci sono situazioni che generano profezia laddove meno noi ce lo aspetteremmo. Accogliere significa accogliere anche questa possibilità.

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Alberto Remondini, gesuita, laureato in legge e specializzato in Teologia Spirituale, ha lavorato per molti anni presso la Fondazione San Marcellino di Genova, che opera a servizio delle persone senza dimora.

È stato Presidente del Jesuit Social Network Italia, la rete nazionale delle attività sociali legate alla Compagnia di Gesù. Genovese di origine, è stato Vice-provinciale dei gesuiti per il centro e nord Italia e poi delegato del Provinciale per l’Albania.

Attualmente è Presidente della Fondazione sant’Ignazio di Trento e del Consiglio dell’Istituto Sociale di Torino, coordina il nuovo progetto del centro Antonianum a Padova.

Monica Mazzucato, nasce a Padova nel 1974, conosce la Comunità di Sant’Egidio durante gli anni di studio al liceo. Oggi è medico ed è referente della Comunità di Sant’Egidio di Padova per i servizi agli immigrati.

Insegna italiano alla Scuola di Lingua e cultura della Comunità di Sant’Egidio e si occupa di promuovere e sostenere il progetto dei Corridoi Umanitari per l’arrivo in Italia in sicurezza di persone in condizioni di vulnerabilità richiedenti asilo.

ore 21:00

con Ensemble vocale e strumentale Aurea Ætas, Chiara De Zuani (direttrice)

Festival biblico 2022 - Locandina - I cieli immensi narrano
Locandina dell’evento

Il concerto prende spunto dalla parafrasi dei salmi che Benedetto Marcello propone nella sua celeberrima opera l’ “Estro Poetico Armonico” e traccia un percorso nei salmi inerenti alle tematiche del libro dell’Apocalisse.

Il quartetto vocale Aurea Ætas (Elisabetta Tiso: soprano, Bianca Simone: alto, Matteo Valbusa: tenore, Paolo Costa: basso) è guidato da Chiara De Zuani al clavicembalo e affiancato da Teresa Lion alla viola da gamba.

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Aurea Ætas. Far musica insieme significa condividere emozioni ed esperienze forti.

Quando la relazione professionale lascia spazio anche alla conoscenza e alla stima reciproca, possono nascere e svilupparsi gruppi di lavoro stimolanti e propositivi.

Questo è per noi il senso del progetto “età dell’oro”, come abbiamo voluto chiamare il nostro Ensemble. Fra noi non ci sono direttori: solo esperti artigiani che mettono in comune la propria visione artistica ed interpretativa.

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In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe... [Gv 4,5-42]

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