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Natale 2022 – Il presepio in cassetta

La proposta è di comporre un presepio all'interno di una cassetta in legno, da portare poi in chiesa fino alla fine del periodo di Natale.
Statuine del presepio

Chi desidera partecipare all’iniziativa può prendere, in chiesa, una cassetta in legno (di quelle da frutta), portarla a casa, dipingerla o rivestirla con carta da presepio, con stoffe, con altro materiale e comporre, all’interno della cassetta e sempre secondo la propria abilità e fantasia, un presepio. Si possono usare anche cassette proprie, di varia misura.

Il “presepio in cassetta” verrà poi riportato in chiesa, deposto sulle balaustre dell’altare del Santissimo o anche sugli altri altari in chiesa.

Al termine delle feste si potrà poi ritirare il proprio presepio (sperando non vengano rubati, come è successo per alcuni presepi dello scorso anno.)

Grazie a chi ha accolto e a chi accoglierà questa iniziativa!

San Francesco e il presepio

Nel 1223, esattamente il 29 novembre, papa Onorio III approvò definitivamente la Regola dei frati Minori. Nelle settimane successive Francesco d’Assisi si avviò verso l’eremo di Greccio dove espresse il suo desiderio di celebrare in quel luogo il Natale raffigurando per la prima volta il presepio. Perché lo fece?

Da quel che ho letto in alcune sue biografie, gli studiosi dicono che Francesco si trovava a vivere un lungo momento di difficoltà interiore: da più parti, sia all’interno dell’Ordine come da parte del Papa e dai suoi consiglieri, gli veniva chiesto a più riprese di mitigare la regola che aveva scritto per i frati. Francesco non voleva “cedere”, ma alla fine accettò dei compromessi, fidandosi dell’autorità del Papa.
Non gli fu facile, e in qualche modo, questa cosa, acuì ancor di più in lui il desiderio di capire se ciò che viveva e chiedeva ai frati, essere cioè davvero “minori” in tutto, farsi e stare ultimi e quindi poveri, fosse ispirato dal vangelo oppure no. Si ritirò, come scritto sopra, con alcuni amici a Greccio, per un periodo di silenzio e preghiera e  nell’approssimarsi del Natale, per significare a se stesso la verità della scelta del Cristo che incarnandosi scelse di farsi ultimo, povero, “minore” di tutti, disse a un suo conoscente del luogo che voleva vedere con gli “occhi del corpo” come il bambino Gesù, nella sua scelta di abbassamento, fu adagiato in una mangiatoia.

Quindi chiese che fossero portati in un luogo stabilito un asino ed un bue – che secondo la tradizione dei Vangeli apocrifi erano presso il Bambino – e sopra un altare portatile collocato sulla mangiatoia fu celebrata l’Eucaristia. Nella notte di Natale a Greccio non c’erano ne statue e neppure raffigurazioni, ma unicamente una celebrazione eucaristica sopra una mangiatoia, tra il bue e l’asinello. Solo più tardi tale avvenimento ispirò la rappresentazione della Natività mediante immagini, ossia il presepio in senso moderno.

Il presepio nasce con questo scopo: ricordarci che imitare il Cristo non coincide con l’essere vincenti così come la maggior parte delle persone considera cosa voglia dire “essere vincenti”, o farsi potenti, “essere qualcuno” per contare qualcosa (cosi come qualcuno suggeriva a Francesco) ma incarnarsi lì dove la vita chiede di essere e di imparare dal Cristo che l’unica differenza che ci è chiesta è quella di essere buoni, fino in fondo, e di esserlo anche se non si è ricambiati e anche se la bontà sembra non cambiare le cose.

Il fatto poi che Francesco faccia celebrare la Messa (partecipandovi come diacono) collocando un altare portatile sopra il presepio, ci insegna che nell’Eucaristia Cristo, ogni giorno, si mostra e si dona a noi come nel presepio. A questo proposito così Francesco dice nella sua prima Monizione:

“ (…) Tutti quelli che videro il Signore Gesù nella sua umanità, ma non videro né credettero secondo lo spirito e la divinità che egli veramente era il Figlio di Dio, sono condannati. Così anche adesso, quanti vedono l’Eucaristia, che viene consacrata sull’altare in virtù delle parole del Signore nelle mani del sacerdote, sotto forma di pane e di vino, ma non vedono né credono secondo lo spirito e la divinità che sia veramente il santissimo corpo e sangue del Signore nostro Gesù Cristo, sono condannati. (…) Ecco, ogni giorno Lui si umilia, come quando, disceso dal trono regale, venne nel seno della Vergine. Ogni giorno infatti viene a noi in umile aspetto. (…) E come apparve ai santi Apostoli in vera carne, così oggi si mostra a noi nel pane consacrato. (…) E’ in questa forma che il Signore dimora sempre con i suoi credenti, come egli stesso afferma: Ecco, io sono con voi sino alla fine del mondo.”

Gesù parla con la Samaritana

Bollettino parrocchiale del 12 marzo 2023

In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe... [Gv 4,5-42]

Volantino dell'iniziativa

Volantino dell'iniziativa "Presepio in cassetta 2022"

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