In tutte le parrocchie del nostro vicariato nelle domeniche di Avvento si è celebrata una Giornata in cui richiamare l’attenzione sul tema della Carità.
Noi la celebriamo Domenica 18 dicembre.
È occasione per dire grazie per il bene che durante l’anno, di settimana in settimana, attraverso le tante iniziative di volontariato che nelle nostre comunità si sono messe in atto per aiutare alcune famiglie, e non solo quelle, del nostro territorio.
La nostra, a differenza di altre, non è una parrocchia ad alto e diffuso grado di bisogno… non c’è un vero e proprio gruppo Caritas, ma ci sono tante persone che danno una mano e prestano volontariato in vari ambiti di assistenza e cura: c’è chi aiuta le famiglie, chi svolge qualche servizio alle Cucine popolari, in alcune Case di Riposo, chi da una mano a persone di casa nostra o, grazie a un passa parola, aiuta secondo le proprie possibilità.
Con una mano riceviamo e con l’altra doniamo: spesso ci vengono affidate delle offerte che consegniamo alla Caritas Vicariale, che svolge il proprio servizio settimanalmente negli ambienti del nostro patronato. Un aiuto per pagare qualche bolletta, per il recupero di materiali di cui le famiglie abbisognano, un consiglio su come gestire o affrontare un bisogno, un aiuto per qualche medicinale…. Tutto aiuta!
Ricordiamo che l’opera della Caritas del nostro vicariato sta aiutando decine e decine di famiglie del nostro territorio e tutto sempre e solo con le offerte che vengono dalle nostre parrocchie, con questo “autofinanziamento”, con il volontariato vissuto con spirito di amicizia, ricominciando a volersi bene qualora ci fosse stata qualche difficoltà nel capirsi.
Il segno di una piccola tavola preparata in mezzo alla nostra chiesa ci ricorda che a questo siamo chiamati, a vivere concretamente la bontà e ad accoglierci tra di noi, a diventare famiglia, perché così Gesù ci ha detto: “Da questo riconosceranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri”.
Certo, si può sempre migliorare, ma nel frattempo ci diamo da fare e perciò, questa giornata ci dà l’occasione per ringraziare i volontari per il bene che, come sono e possono, svolgono in prima persona e a nome di tutta la nostra comunità e anche per sti-molarci ad essere noi per primi “persone di carità”.
Come? Basta iniziare…
- condividendo anche solo la ricchezza di un semplice gesto che esprime l’accorgersi della vita dell’altro: un saluto, la buona educazione e la cortesia nel parlare e nel fare;
- vivendo la disponibilità ad ascoltare chi ha bisogno di attenzione;
- non dimenticando chi ha più bisogno;
- andando a trovare qualcuno o anche solo facendo una telefonata (senza fermarsi ai messaggi…);
- vivendo, a cominciare dalle nostre famiglie, il perdono (dato e ricevuto) o almeno con il non farci del male se proprio non riusciamo a perdonarci;
- scegliendo di essere persone che guardano con speranza al presente e al futuro, in tempi in cui la rassegnazione e il pensare a se stessi sembrano vincere ed essere l’unica via della vita;
- vivendo la condivisione, non solo a parole, ma con i fatti;
- accogliendo chi ci chiama, chi incontriamo, anche se non ci piace molto, ma che è comunque un essere umano.
Non dimentichiamo poi le varie iniziative che, senza attirare molta attenzione, come parrocchia di San Francesco, durante l’anno abbiamo proposto e portato a buon fine: una raccolta per l’Ucraina, per l’Ospedale missionario in Malawi (Africa), l’aiuto al Centro per la Vita, per l’Opera della Provvidenza di Sarmeola, per le Cucine popolari, per il Cuamm, per le Missioni, per qualche famiglia di profughi che stiamo aiutando con continuità, per qualche borsa di studio a ragazzi in difficoltà, il pranzo di solidarietà nella prima domenica del mese, la raccolta di generi alimentari…