Il primo incontro con i parrocchiani di San Francesco Grande con padre Francesco Indico avviene il 27 agosto 1995 alla messa comunitaria delle ore 10, mentre il 24 settembre viene investito ufficialmente nel ruolo di parroco dal vicario foraneo. Padre Francesco si mette subito al lavoro; i primi contatti avvengono con i genitori dei bambini e dei giovani che frequentano il catechismo in parrocchia, attraverso una lettera scritta in maniera molto affettuosa, in cui chiede collaborazione per la formazione cristiana dei loro figli.
Anche frate Francesco sceglie di tenere “aggiornati” i parrocchiani sulle attività parrocchiali e ricreative che si svolgono in patronato, attraverso un ciclostilato, a disposizione alle porte della chiesa ogni domenica, e attraverso le pagine del periodico Porta aperta che viene recapitato direttamente alle famiglie della parrocchia.
Nel mese di ottobre in parrocchia ha inizio la catechesi, con la grande festa comunitaria di San Francesco, la benedizione degli animali in chiostro, una cena “francescana” in palazzo Marcello e la camminata non competitiva di quattro chilometri per le vie della città “Marcia col cavaeo”.
In occasione della festa della Madonna della Salute il 21 novembre, il parroco incontra le famiglie, casa per casa, per la tradizionale benedizione e la raccolta di un’offerta per i parrocchiani in difficoltà.
Dopo due anni di lavori di restauro viene “riconsegnata” alla parrocchia e alla cittadinanza la cappella della Carità conosciuta anche con il nome di “cappella dell’Immacolata”. L’importante evento artistico-religioso vede nella chiesa di San Francesco Grande un “omaggio musicale” di canti gregoriani in onore della Beata Vergine, della Schola Aurora Surgit diretta dal maestro Alessio Randon e una presentazione storico-artistica di mons. Claudio Bellinati, con una folta partecipazione di pubblico.
Frate Francesco Indico si rende disponibile a continuare la collaborazione con il settore cultura del comune di Padova nei “Notturni d’arte” nell’estate ’96, manifestazione che ha contribuito negli anni a far meglio conoscere la realtà artistica, ma anche religiosa di San Francesco Grande ai padovani e a quanti si interessavano ai tesori d’arte di questa città.
Tutta la parrocchia è impegnata nella preparazione della “missione cittadina” secondo le raccomandazioni del vescovo Antonio Mattiazzo e viene preparato un calendario di incontri aperti, per approfondire il messaggio evangelico nel mese di marzo 1997.
I giovani della parrocchia partecipano numerosi ai campi-scuola, organizzati nella casa alpina di Rocca Pietore che vede anche un’apertura “straordinaria” nelle vacanze invernali.
Nella sede del centro sociale, ex-patronato femminile, viene allestita una mostra espositiva e informativa sulla missione cittadina per far meglio comprendere i suoi scopi e le sue finalità.
Padre Francesco Indico, che tutti ricordano per la sua giovialità e semplicità, amava soffermarsi ad ascoltare e dialogare con i suoi parrocchiani e dedicava molto del suo tempo a seguire i ragazzi che incontrava spesso assieme alle famiglie in particolar modo nei periodi di preparazione ai loro incontri con i sacramenti.
Padre Francesco era molto attivo anche in occasione della Giornata missionaria nel mese di ottobre, secondo il suo pensiero: «L’affermarsi tra i popoli di quei valori evangelici che Gesù ha incarnato nella sua vita».
Aderiva sempre molto volentieri alle richieste da parte di gruppi, anche stranieri, di tenere concerti di musica classica nella chiesa di San Francesco Grande.
In occasione del Giubileo del 2000 sollecitò spesso la comunità parrocchiale a partecipare agli eventi organizzati per tutta la diocesi e promossi dal vescovo. Assai numerosi furono i parrocchiani partecipanti al pellegrinaggio a Roma con udienza papale organizzato per la nostra diocesi dal 2 al 4 marzo 2000.
Nella parrocchia di San Francesco dal 22 al 24 marzo si svolse la visita pastorale.
Qualche tempo dopo con rammarico, il consiglio parrocchiale annunciò alla comunità che per motivi di salute padre Francesco lasciava la parrocchia ritirandosi a Chiampo nel santuario della Vergine. Il suo saluto ai parrocchiani si tenne domenica 28 maggio 2000 durante la messa presieduta da padre Bruno Miele, vicario provinciale ofm, seguito da una lettera affettuosa di commiato che padre Francesco fece avere a tutte le famiglie.